(Sala degli argenti)
Nella vetrina sono contenuti:
Manufatti del sec. XVII, con punzone dell’argentiere messinese Antonio Dominici, attivo dal 1665 al 1699
CROCE DA ALTARE E COPPIA DI CANDELIERI
Provenienti dalla sagrestia della Cattedrale di Lipari
Questo servizio d’altare in argento è composto da una croce e da due candelieri che presentano ciascuno una base tripartita con volute angolari su piedi leonini, ornata da grosse foglie d’acanto. Dalla base si sviluppa un fusto a balaustro con grosso nodo a vaso, decorato con motivi fitomorfi.
Stilisticamente affine ai candelieri è la croce in argento con l’effige dorata di Cristo, intorno al cui capo è posta un’aureola barocca formata da raggi e spade.
Le iscrizioni presenti all’interno dei medaglioni sulle basi si riferiscono, con ogni probabilità, ad un intervento di restauro del servizio effettuato nel 1746, al tempo del vescovato di Mons. Francesco M. De Miceli, il cui stemma stilizzato – tre stelle e una mezza luna – è inciso su uno degli scudi.
Manufatto datato 1739 e con punzone dell’argentiere A. Nicchi
OSTENSORIO DI MONS. BEAMONTE
Proveniente dalla sagrestia della Cattedrale di Lipari.
L’Ostensorio, realizzato in argento cesellato, reca sulla base lo stemma di Mons. Bernardo M. Beamonte, frate carmelitano di origini palermitane e vescovo di Lipari dal 1733 al 1742, che lo commissionò nel 1739, come recita l’iscrizione presente sulla stessa base.
Il fusto si caratterizza per la presenza di una figura alata, eseguita a fusione, che regge sul capo un globo attraversato da una fascia con incisi i dodici segni zodiacali. Sul globo, a sostegno della sfera superiore, poggia il simbolo cristologico del pellicano che si squarcia il petto per nutrire i suoi piccoli, chiara allusione al Sacramento dell’Eucaristia. La teca è decorata sul coperchio con un susseguirsi di girali al di sotto di una crocetta apicale in argento dorato.
A Mons. Beamonte, uomo di grande pietà e carità, particolarmente devoto dell’Eucaristia, si deve anche il restauro della Cappella del SS.mo Sacramento della Cattedrale che reca sull’ingresso uno scudo con il suo stemma.
Manufatto del XVIII sec. di argentiere messinese, datato 1746
OSTENSORIO DI MONS. DE MICELI
Proveniente dalla chiesa del Rosario al Pozzo di Lipari.
Realizzato in argento sbalzato, cesellato e bulinato, l’ostensorio, che presenta una decorazione mossa e raffinata, reca sulla base stemma e iscrizione di Mons. De Miceli, vescovo di Lipari dal 1734 al 1753.
Il piede a base mistilinea, impostata su un gradino orlato da baccellatura, presenta lesene a foglie d’acanto che dividono la base in tre specchiature su cui sono sbalzate tre “C” contrapposte, chiuse in alto da corone e da grappoli d’uva, comprendenti ciascuna un cartiglio. Su due di questi è incisa l’iscrizione: Franciscus De Miceli Episcopus Liparitanus 1746; all’interno del terzo cartiglio vi sono invece tre stelle e una mezza luna, suo stemma araldico.
Artigianato siciliano, probabilmente del sec XIX
TRONETTO PER ESPOSIZIONE EUCARISTICA
Legno intagliato e dorato – proveniente dal Palazzo vescovile
Manufatto della metà del XVIII sec. con punzone di un argentiere messinese (1748)
OSTENSORIO CON ANGELO E GLOBO
Proveniente dalla Chiesa di S. Pietro di Lipari
L’opera, in argento sbalzato, fuso e bulinato, reca sulla base un punzone di bottega messinese e appare come un oggetto di produzione seriale, caratterizzato da decorazioni tipiche del periodo.
La base mistilinea è bordata da cornici modanate, il piede è decorato da elementi fitomorfi alternati a volute a “C”. Il nodo è costituito da un globo su cui poggia un cherubino che funge da fusto e che sostiene, con le mani e il capo, la sfera superiore, caratterizzata da fitti raggi e ornata da testine di cherubini alati tra nuvole.
Manufatto della seconda metà del XVII sec.
OSTENSORIO
Proveniente dalla sagrestia della Cattedrale di Lipari
L’oggetto risulta eseguito da una bottega messinese, come attestato dal punzone di Giuseppe d’Angelo, ed è stilisticamente affine a quello realizzato nel 1684 dall’argentiere Antonio Dominici per la chiesa Madre di Fiumedinisi, in provincia di Messina.
Manufatto del la prima metà del XVII sec. di argentiere messinese
OSTENSORIO CON PIETRE DURE
Proveniente dalla chiesa dell’Immacolata di Lipari.
L’ostensorio, in argento cesellato, reca sulla base l’iscrizione Sac. Ioseph Picone e presenta in un tondo in rilievo l’effigie della Vergine Immacolata. A ornamento della base e della raggiera stanno teste di cherubini in argento dorato.
CORONE DA DIPINTO
Le corone, un tempo applicate su dipinti della Vergine e di Santi, sono formate da una lamina d’argento sbalzata e traforata. Sul retro, due ganci venivano utilizzati per fissare le corone alla tela, sopra il capo dei Santi.
datata 1636 (o 1736?)
Corona da quadro
Argento sbalzato e cesellato – proveniente dalla Cattedrale di Lipari
Bottega palermitana datata 1758
Corona da quadro
Argento – proveniente dalla Cattedrale di Lipari
Sec. XVII
Corona da quadro
Argento sbalzato e cesellato – proveniente dalla Cattedrale di Lipari
Sec. XVIII-XIX
Corona da quadro
Argento sbalzato, cesellato e pasta vitrea – proveniente dalla Cattedrale di Lipari
Argentiere messinese 1704, forse il console degli argentieri Michele Rizzo
Mezzaluna da quadro
Decorata con girali vegetali – proveniente dalla Chiesa di San Pietro di Lipari
Sec. XVII
Reliquiario di San Giovanni Nepomuceno
Legno, vetro e pasta vitrea – proveniente dalla sagrestia della Cattedrale di Lipari
San Giovanni Nepomuceno, presbitero vissuto tra il 1330 e il 1393 in Boemia, venne canonizzato nel 1729 e proposto, fin da subito, come modello esemplare di vita sacerdotale, non solo per la sua abilità nella predicazione, ma soprattutto per la difesa, fino al dono della vita, della libertà della Chiesa e dei Sacramenti, in particolare quello della Confessione. Il Canonico Rodriguez attesta, nell’800, la presenza di una sua tela nella chiesa dell’Immacolata.
OSTENSORIO CON PELLICANO NELLA SFERA SUPERIORE
TESTAMENTO DI MONS. DE MICELI
Dall’Archivio Storico della Diocesi di Lipari – Testamenti dal 1608 al 1773
NOTAMENTO DEI BENI PRESENTI NEL PALAZZO VESCOVILE ALLA MORTE DI MONS. DE MICELI 1753
Dall’Archivio Storico della Diocesi di Lipari