Il dipinto su tavola di Santa Caterina d’Alessandria incoronata da due angeli,firmato da Giovanni Filippo de Floris, attivo in ambito messinese nella prima metà del XVI secolo, proviene dalla sacrestia della Cattedrale di Lipari, ma originariamente doveva essere allocato nella chiesetta dedicata alla Santa che sorgeva nei pressi dell’orto dei Cappuccini, addossata alle mura perimetrali dell’attuale cimitero, già esistente prima della “ruina” del 1544.
La Santa è ritratta in piedi, sullo sfondo di un paesaggio collinare, mentre regge con la mano sinistra la palma del martirio e con la destra la spada, con cui trafigge il saraceno posto sotto i suoi piedi; in basso a destra, la ruota uncinata su cui venne torturata. In alto, due angeli in volo con vesti svolazzanti le reggono sul capo una corona in un arcaico schematismo di matrice popolare.
Il culto della martire alessandrina, assai diffuso in Sicilia, è attestato a Lipari dalla presenza di una omonima Confraternita, di cui si conserva l’atto di Costituzione dinanzi al Vescovo Mons. Vidal (1599-1617); tale confraternita aveva chiesto che la statua della Santa – attualmente allocata in questa stessa sala, priva però degli elementi Iconografici che la contraddistinguono – fosse custodita nella Chiesa della Concezione al Castello di Lipari (poi detta di S. Caterina) per partecipare più agevolmente alle processioni.