(Vescovo di Lipari dal 1743 al 1753)
Il dipinto ritrae il vescovo in atto di impartire la benedizione; di fattura mediocre, è probabile opera di un ritrattista locale, attivo attorno alla metà del XVIII secolo.
Mons. De Miceli, nativo di Mandanici, piccolo paese della fascia ionica in provincia di Messina, è da annoverarsi tra i prelati più eminenti della Diocesi di Lipari. Stando alle notizie dello storico Liparese Giuseppe La Rosa, era di umili origini; fuggito dalla povertà della casa paterna giunse fino a Messina ove, ancora giovinetto, fu preso a ben volere dalla Badessa del Monastero delle Monache di Santa Chiara. Una volta divenuto sacerdote, per le sue doti intellettuali e col favore del cardinale Valenti, divenne Parroco di S. Leonardo nella chiesa di S. Maria dell’Itria, poi Canonico capitolare e infine Vicario generale.
Universalmente amato e rispettato da tutta la nobiltà di Messina, arrivò al governo di Lipari, quale nuovo Vescovo, nel 1744.
Legato alla tradizione ma anche sensibile ai nuovi fermenti pre illuministici, nel corso del suo governo, volle dotare la Cattedrale di Lipari di oggetti liturgici raffinati e di pregio. Nel suo testamento, conservato nell’Archivio vescovile di Lipari, lasciò il suo corpo, qualora fosse stato necessario, a disposizione per studi anatomici.