L’impostazione iconografica dell’episodio, secondo cui la Vergine Maria all’età di tre anni fu presentata al tempio, a seguito del voto fatto dalla madre, richiama la descrizione contenuta nel Protovangelo di Giacomo.
Quando la bambina compì i tre anni, Gioacchino disse: “Chiamate le figlie senza macchia degli Ebrei: ognuna prenda una fiaccola e la tenga accesa affinché la bambina non si volti indietro”. Quelle fecero così fino a che fu salita nel tempio del Signore. Il sacerdote l’accolse e, baciatala, la benedisse.
Nella tela sono, infatti, riconoscibili al centro il Sommo Sacerdote, con l’efod sul petto, e alle sue spalle figure che sorreggono pesanti candelabri. In alto, sopra una nuvola, due cherubini sembrano in procinto di far piovere rose, fiore ricorrente nei quadri con la Vergine.
In alcune scelte del pittore è possibile leggere evidenti richiami alla Presentazione di Maria al tempio di Giovanni Francesco Romanelli (1610?-1662), collocata in origine nella Basilica di San Pietro in Vaticano.