La descrizione dell’opera, che rappresenta una serie di Santi dell’Ordine francescano, viene fornita dal canonico Rodriguez, intellettuale liparese di fine ‘800, che la vide nella sua collocazione originaria su uno degli altari laterali della chiesa dei Cappuccini di Lipari. La Vergine è rappresentata in atto di porgere il Bambino a S. Felice da Cantalice, ai piedi del quale sta un angioletto con un giglio e una bisaccia di pane, attributi iconografici del Santo.
In alto, rispettivamente a sinistra e a destra, stanno le mezze figure di S. Chiara d’Assisi e S. Antonio di Padova, che sembrano affacciarsi a contemplare la scena.
Inginocchiato in basso il beato Lorenzo da Brindisi con le mani congiunte sul petto e accanto, in piedi, il beato Bernardo da Corleone che tiene nella destra un flagello insanguinato e nella sinistra una croce.
La descrizione dell’opera fornita dal Can. Rodriguez: Nel tempio stesso [dei Cappuccini] altra tela vi esiste […] opera del Pittor Giuseppe sacerdote Russo al riferir dello stesso Padre, nativo di Barcellona di Sicilia, il quale si avviò per tempo in Roma onde la pittura apparare, e la consumò sette anni di studio e i capi d’opera dell’arte cercò di imitare, e fatto ritorno in Palermo ed in Messina passò la vita ed in Melazzo, ed in questa mia patria, non che in tutta la Sicilia ove non pochi dipinti vi lavorò.
Egli dopo aver dipinto l’affresco della cupola maggiore della Chiesa della Vergine delle Grazie, ove si contano 18 bellissime figure ed ove franco e scorrevole è il maneggio dei colori, tra quali primeggia il trasmarino […].
Rappresenta esso “La Vergine in atto di porgere a S. Felice da Cantalice il bambinetto Gesù”, a li cui piedi sta devotamente prostrato il B. Lorenzo da Brindisi giunte le mani, alle due opposte parti all’ingiù della tela stanno S. Chiara e S. Antonio di Padova in mezze figure. Al di sotto di S. Felice un angeletto si vede tenere alla sinistra un giglio, ed alla destra una bisaccia piena di pane. Alla destra parte del quadro all’ingiù resta il B. Bernardo da Corleone legate le mani al petto tenente alla destra un insanguinato flagello ed alla manca una corona.
Qui in questo dipinto molte figure interessano come quella della Vergine del Bambino del Santo da Cantalice. Ottimo vi è il colorito, regolari e piacevoli i contorni di tutte le figure. L’aspetto di Gesù bello e maestoso, vivacissimo il colorito del volto. In generale due sono dappoi i difetti di questo più che mediocre dipintore: […] cioè si suole come il primo nei suoi dipinti rompere la unità di azione con introdurre delle figure, meramente superflue; […] ed i volti delle figure non sempre quella vivezza presentano.